“…..alfine, dal suo abietto palcoscenico, Il clown saltò su in alto. Così in alto…. Sfondò perfino il soffitto di tela Al rullar del tamburo, al suon del corno E – il cuore divorato dall’amore – Andò a fare capriole tra le stelle.” Per Banville, l’agilità del clown acrobata era l’allegoria dell’attività poetica fondata sull’abilità tecnica, per cui l’iperbolica salita verso l’alto trasformava la poesia in una sfolgorante vittoria.